domenica 25 maggio 2008

Anestetica_Seattle 2008






E in programma per il 07 Agosto 2008 la mostra del Gruppo Anestetica presso la SwoltzGallery di Seattle ( U.S.A. ) La mostra, curata da Pino Cerchi, resterà visitabile in galleria sino al 2 settembre 2008 .

The 7th august 2008 ,to Seattle ,in the SwoltzGallery ,it will make the opening of the group anestetica exhibition.The latter,edited by Pino Cherchi,will be open until 2nd september 2008

Link_
http://www.swoltzgallery.com/gallery.html

24 maggio: chiusura della mostra "Gruppo Anestetica" al Mus'a



















Si è conclusa ieri la mostra "Gruppo Anestetica" al Museo Mus'a di Sassari, in concomitanza della manifestazione "Monumenti aperti".


......Il Gruppo ringrazia tutti coloro abbiano contribuito direttamente e indirettamente alla perfetta riuscita della mostra!

-G.A.-


domenica 18 maggio 2008

Gruppo Anestetica al Mus'a


Anestetica.

Gli artisti del gruppo operano con linguaggi diversi: Damiano Rossi fa della pittura informale buona e intensa, con grumi di materia e gestualità ampia che ricorda qualcosa di Mattia Moreni, ma senza la follia di quest’ultimo. Il colore spesso viene dato direttamente dal tubetto, questo di Rossi diventa un lavoro in cui pittura e antipittura coabitano intensamente quanto serenamente. Carlo Deperu si diverte a ritrarre dei medici giapponesi, abbastanza originali, come se fossero delle caricature infantili. Hanno le facce cattive e sono degli sgorbi a tutti gli effetti, chissà se curano davvero e in che modo lo fanno: forse è meglio non saperlo. Roberto Serra presenta delle scritture su lamiera saldata di forte impatto. Sono messaggi di forte carica esistenziale con titolo importanti come “Autografo con dedica alla coscienza” che vogliono probabilmente esprimere un profondo disagio ma in forma di ricerca. La parola si fa scultura, ma anche sutura di una ferita che non rimarginerà facilmente. La donna del gruppo, Francesca Pili, tratta di una tematica femminile legata alla bellezza e all’apparire: prima le donne cercano di aprire perfette come bambole e poi cercano di ritornare indietro e di farsi accettare così come sono? Un tema corretto e interessante che viene trattato con a costruzione di un’ambiente, di una cameretta di donna, in cui la protagonista è proprio una bambola inquietante nel suo essere oggetto inanimato ma antropomorfo.

Quattro artisti e un gruppo che si chiama “Anestetica” come se l’arte fosse qualcosa di anti, da un lato, e qualcosa di cauterizzante e placebo dall’altra. Forse bisogna chiedere ai medici giapponesi qualche illuminazione, oppure dobbiamo considerare l’arte l’ anestetico contro la violenza della vita e il male oscuro dell’esistere. In ogni caso tutti sono d’accordo che l’arte faccia bene e questo è già qualcosa, almeno contro il logorio della vita moderna (e contemporanea)

Valerio Dehò


Orari di apertura:
Lunedì-Venerdì: 10.00-13.00
Sabato 24 maggio: 17.30-20.30